Se hai un locale, ti sarà capitato in questo periodo di pronunciare almeno 1 volta la parola crisi (lo so, avrei dovuto scrivere 1000, sono stato buono).
E qui arriva il bello… Permettimi di farti una rivelazione: c’è la crisi, è vera ed è spietata.
E sono anche certo che questo ti procura:
– Rabbia per come è stata gestita
– Frustrazione perché ti impedisce di fare quello che facevi prima
– Paura per l’incertezza del futuro visti i numerosi dpcm e il gioco dei colori.
Bene, ora ascoltami. Facciamo un passo indietro… Quello che forse non sai è che la ristorazione è un prodotto diretto di una grande crisi ovvero la rivoluzione Francese.
All’epoca, oltre al Re, molti nobili vennero ghigliottinati e quasi tutti abbandonarono le proprie corti per cercare posti più sicuri.
Questa enorme crisi lasciò molti cuochi e maggiordomi di corte senza lavoro. Inizialmente il meglio che riuscirono a fare fu aprire delle botteghe dove servivano solo pasti freddi. Finché un giorno, un certo monsieur Boulanger iniziò a servire il “Bouillon restaurator” , il brodo ristoratore. Il resto è storia.
Vedi, quello che ha fatto monsieur Boulanger è stato sicuramente non farsi abbattere dalla crisi… Ma soprattutto individuare un bisogno latente nel mercato.
Quindi smettila di lamentarti perché la crisi c’è e non la sconfiggerai con le lamentele. Concentrati invece sul mercato e inizia a porti domande diverse che ti aiutino ad affrontare la tua realtà.
Sei d’accordo?