Smettila di cercare scuse: il problema sei tu
Quante volte hai sentito dire: “Il mercato è in crisi”, “Le tasse sono troppo alte”, “La gente non ha più soldi per uscire”? Certo, tutto vero. Ma la verità è che ci sono ristoranti che fanno utili e ristoranti che chiudono. La differenza? La gestione.
Se il tuo ristorante non fa profitti, non è perché “la gente non spende”, ma perché tu non hai il controllo di quello che succede nei tuoi conti. Vuoi continuare a raccontarti favole o vuoi sapere davvero dove stai buttando i tuoi soldi?
1. Non sai esattamente quanto ti costa ogni piatto (e quindi non sai se guadagni)
Se il food cost del tuo menù è un mistero, stai giocando alla roulette russa con il tuo ristorante. Ti sei mai chiesto perché alcuni locali riescono a mantenere prezzi competitivi e fare comunque utili? Perché conoscono i loro numeri al centesimo.
Esempio concreto: Immaginiamo che il tuo piatto di pasta gourmet costi 12 euro sul menù.
• Pasta: 0,80€
• Condimento (olio, formaggio, guanciale…): 2,20€
• Costi generali (gas, personale, scarti…): 3,00€
• Totale food cost: 6,00€
• Margine lordo: 6,00€
Ma aspetta un attimo: hai considerato anche le perdite dovute agli sprechi? Ai clienti che chiedono variazioni senza pagare un extra? E se la tua sala è piena di camerieri che costano troppo rispetto ai coperti serviti? Il punto è che se non fai questi calcoli stai navigando a vista, e il rischio è che la tua nave affondi senza che tu capisca perché.
2. Fai promozioni a caso e senza una strategia
L’idea di fare “lo sconto per attirare clienti” ti sembra intelligente? Forse nel breve periodo, ma nel lungo termine può essere la tua condanna. Se riduci il prezzo di un piatto da 20 a 15 euro e il tuo margine era di 8 euro, ora è sceso a 3. Sai quanti piatti in più devi vendere per compensare? Troppi.
Le promozioni devono avere una logica: Devono puntare ad aumentare lo scontrino medio. Devono fidelizzare i clienti, non attirare solo cacciatori di offerte. Devono essere misurabili per capire se funzionano davvero.
3. Il tuo personale è un costo o un investimento?
Se il tuo staff è inefficiente, il tuo conto economico ne risente. Troppi ristoratori assumono senza pensare alla produttività oraria e al reale bisogno di forza lavoro. Domande scomode che devi farti:
• I miei camerieri vendono bene o prendono solo ordini?
• Il mio chef sa gestire il food cost o fa la spesa come se fosse MasterChef?
• Ho la giusta turnazione o sto pagando persone che non servono?
La gestione del personale non è solo “avere qualcuno che lavori”, ma ottimizzare il rendimento per ogni euro speso in stipendi.
4. Non hai mai fatto un’analisi del punto di pareggio
Sai quanto devi incassare ogni giorno per coprire tutti i costi e iniziare a guadagnare? No? Allora come fai a sapere se stai andando bene o male?
Formula base del punto di pareggio: Fissi + Variabili / Margine Unitario = Coperti minimi per non perdere soldi.
Se il tuo ristorante ha costi fissi di 20.000€ al mese, costi variabili per 15.000€, e un margine medio di 10€ a coperto, devi servire almeno 3.500 coperti al mese per non perdere soldi. Se ne fai meno, sei nei guai.
5. Pensi che il tuo commercialista sia un consulente gestionale (spoiler: non lo è)
Il commercialista compila le tasse, non gestisce la tua impresa. Non aspettarti che ti dica se il tuo ristorante sta andando bene o male. Se vuoi un’analisi vera dei numeri, devi metterci mano tu o affidarti a chi sa fare controllo di gestione.
Conclusione: smetti di lamentarti e inizia a controllare
Se non vuoi essere l’ennesimo ristoratore che si lamenta perché “non ci sono soldi”, devi iniziare a gestire il ristorante come un’azienda. E un’azienda si gestisce con dati, analisi e numeri. Vuoi migliorare? Parti dal controllo di gestione. Il resto verrà da sé.




