L’uomo è ciò che mangia.

Questa settimana ti parlerò del perché ho iniziato ad approcciare i progetti di ristorazione legandoli al benessere. Ovviamente parlare di benessere, oggi, vuol dire tutto e niente.

Io ho un idea ben precisa. Meticolosa selezione delle materie prime, un attenta manipolazione di ogni singolo ingrediente e tutto con un solo scopo, preservarne i nutrienti e servire al cliente un prodotto che vada oltre il gusto.

Come ben sai, i nutrienti dei vegetali ma anche della frutta e delle alghe sono termolabili, questo vuol dire che se esasperiamo troppo le cotture li degradiamo fino ad arrivare a perderli totalmente.

Massimo Sacco - consulenze e coaching per la ristorazioneMa facciamo un passo indietro, a 15 anni fa circa, quando, gestivo due attività all’interno di un noto centro commerciale laziale e casualmente ho ricevuto un indagine di mercato redatta dalla FIPE in cui si asseriva che il pasto fuori casa, in Italia valeva circa 45 miliardi di euro (oggi sfiora i 75 mld) e da imprenditore della ristorazione era un dato a cui fare riferimento visto il volume elevato di denaro che questo settore fa circolare.

Fino a qui tutto nella norma erano e sono numeri che costantemente tengo sott’occhio. Quello che invece ha stravolto la mia vita professionale è stata una ricerca condotta da un’associazione di oncologi del Lazio un vero trattato sui tumori con tanto di statistiche, nuovi farmaci, nuove terapie, i passi in avanti compiuti, i tumori con il più alto tasso di guarigione e ovviamente le cause o le concause legate proprio a questo “fardello” ed ero convinto di vedere al primo posto di questa classifica il tabagismo, per esempio, oppure i fattori genetici o ambientali invece no il 70% dei tumori ha una stretta correlazione con l’alimentazione, ma prova a pensare anche alle malattie cardiovascolari, al diabete, alle intolleranze, alle allergie.

Tutto normale? Direi proprio di no.

Dopo aver letto questa ricerca non ho potuto fare a meno di confrontare le due indagini:

il pasto fuori casa vale 45 miliardi di euro mentre moltissime malattie sono collegate con il cibo che ingeriamo.

Esatto, proprio così, ogni ristoratore ha una responsabilità enorme:

la salute di ogni singolo cliente !!

Aveva ragione Feurbach quando nel 1850, nella recensione del trattato sull’alimentazione del medico fisiologo Olandese Jakob Moleschott, scrisse “l’uomo è ciò che mangia”.

Massimo Sacco -consulenze e coaching per la ristorazioneOvviamente non vuol dire che se mangi una carote diventerai una carota o se mangi un coniglio ti ritroverai a brucare l’erba e a saltare. Quello che intendeva è più profondo e di grande attualità oggi, ovvero se mangi cibo di qualità, sano, ricco di nutrienti il tuo corpo lo trasformerà in cellule di qualità. Diversamente saranno scorie nocive o comunque, nella migliore delle ipotesi, in grado di toglierti energia.

Queste riflessioni mi hanno fatto mettere in discussione tutto ciò che della ristorazione conoscevo e da lì a un paio di anni ho venduto le aziende che avevo per dedicarmi a progetti più “attenti”

L’obiettivo era ed è riportare il cliente al centro del mio mondo professionale.

Spero che quanto hai letto in questo blog possa ispirare anche te. Non è semplice, sono d’accordo, dovrai studiare tanto e metterti in gioco più e più volte.

Ma sono qui anche per questo. Quindi se hai dubbi domande o semplici riflessioni comunicamele sarò felice di risponderti.

Please follow and like us:
Pin Share
RSS
Follow by Email